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Vaccino antinfluenzale 2023/2024: tutto cio che occorre sapere

Il freddo che tarda ad arrivare allontana il pensiero dall’influenza e dai malanni di stagione ma il repentino cambio di stagione può rappresentare una minaccia per la salute: ecco perché la vaccinazione antinfluenzale non deve essere rinviata.

È partita la campagna per il vaccino antinfluenzale, raccomandato per tutta la popolazione e in particolare modo per le categorie più a rischio come bambini, anziani sopra i 60 anni e persone con patologie croniche per le quali, le complicanze legate all’influenza, possono rappresentare un rischio importante.

In Italia si stima infatti che l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi in eccesso, di cui 1.000 per polmonite e influenza e altri 7.000 per altre cause. L’84% dei decessi riguarda persone di età = 65 anni.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla vaccinazione antinfluenzale 2023/2024:

La vaccinazione antinfluenzale ha numerosi benefici che potrebbero incentivare a sottoporvisi. Può, infatti:

  • evitare, in alcuni casi, di contrarre la malattia: i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani parlano di una riduzione di visite mediche dal 40% al 60% nelle stagioni in cui i virus influenzali contenuti nel vaccino stagionale si dimostrano simili a quelli in circolazione;
  • ridurre la gravità dell’influenza e rischio di ospedalizzazione;
  • evitare un aggravarsi del quadro clinico e l’insorgenza di complicanze nei portatori di patologie preesistenti (cardiologiche, respiratorie, immunitarie, diabete etc);
  • aiutare a proteggere mamme e neonati: riduce, infatti, di almeno il 50% il rischio di ricovero per la mamma, con una probabilità molto più bassa per il bambino di parto prematuro, peso ridotto e di sviluppare, nel primo anno di vita, infezioni alle vie aeree alte e otiti;
  • ridurre la circolazione del virus e tutelare le persone fragili intorno a noi: vaccinarsi può essere un gesto di gentilezza anche verso le persone che ci sono accanto e che potrebbero risentire dell’infezione influenzale come, ad esempio, anziani e bambini piccoli;
  • diminuire la pressione ospedaliera: le risorse impiegate in ospedale per la cura di pazienti con complicanze da influenza potrebbero, in assenza di queste, essere utilizzate per assistere persone affette da altre patologie o problematiche.

 I vaccini antinfluenzali attualmente a disposizione in Italia sono “quadrivalenti”, ovverosia contengono 4 virus: 

  • 2 virus di tipo A;
  • 2 virus di tipo B.

A e B sono, infatti, le principali tipologie di virus antinfluenzali che determinano la classica sintomatologia della malattia. Sono caratterizzate da numerosi ceppi che mutano continuamente, da cui la necessità di ripetere la vaccinazione ogni anno, con ceppi diversi individuati dall’OMS in previsione della successiva stagione influenzale. 

I dati ISTAT pubblicati nel 2023 e riferiti all’anno 2021 parlano di 1/5 (21,7%) degli Italiani in cattive condizioni di salute non vaccinati contro l’influenza perché temono i rischi della vaccinazione. 

I vaccini antinfluenzali per l’uso sull’uomo sono sicuri e per poter essere autorizzati sia a livello nazionale che internazionale devono superare rigidi test di efficacia e sicurezza. La vaccinazione antinfluenzale stagionale, inoltre, è uno strumento di prevenzione utilizzato da oltre 50 anni, somministrato a milioni di persone in tutto il mondo, con dati rassicuranti e un monitoraggio che continua ad essere effettuato anche post-somministrazione.

  • Nov 23, 2023
  • Category: Salute
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