
Settembre in arrivo, come prepararsi?
L’aria comincia a farsi più fresca, le giornate iniziano ad accorciarsi e quel senso di sospensione dalle regole, tipico delle vacanze, inizia a sbiadire. Settembre, infatti, è un vero e proprio spartiacque emotivo e fisiologico, un capodanno personale che ci invita a voltare pagina. È il momento ideale, forse il più potente di tutto l’anno, per gettare le basi per un autunno energico, produttivo e in piena salute. Ma come affrontare questa transizione senza subirla? Come trasformare il naturale ritorno alla routine in un’opportunità di rinnovamento consapevole? La risposta non risiede in drastiche rivoluzioni o in elenchi di propositi irraggiungibili, ma in una serie di piccoli, intelligenti accorgimenti che agiscono in sinergia, assecondando la saggezza del nostro corpo e preparando la mente alle nuove sfide.
Partiamo da un concetto spesso frainteso e commercializzato, quello del detox. In ambito medico, la parola disintossicazione assume un significato ben preciso e spesso legato a situazioni cliniche. Il nostro organismo, per fortuna, è già dotato di un sistema di depurazione sofisticatissimo e incessantemente al lavoro: il fegato, i reni, i polmoni, la pelle e l’intestino formano una squadra il cui unico compito è processare, neutralizzare ed eliminare le scorie metaboliche e le tossine con cui entriamo in contatto. Il vero “detox” di settembre, quindi, non ha a che fare con digiuni pericolosi o con succhi miracolosi, ma con l’atto profondamente gentile di alleggerire il carico di lavoro di questi organi, togliendo ciò che li appesantisce e fornendo loro i nutrienti migliori per operare al massimo dell’efficienza.
Dopo mesi di alimentazione spesso più libera, ricca di grassi saturi, zuccheri semplici, alcool e cibi processati, il primo gesto di cura è reidratare il corpo in profondità. L’acqua permette ogni reazione biochimica, il mezzo di trasporto dei nutrienti e il veicolo principale per l’eliminazione delle scorie. Iniziamo la giornata con un grande bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, magari con una spremuta di limone fresco che, oltre a vitamina C, stimola delicatamente la produzione di bile e la motilità intestinale.
Rendiamo l’acqua la nostra bevanda principale, riducendo drasticamente le bibite zuccherate e limitando caffè e alcool, che hanno effetto diuretico e possono contribuire a disidratare.
A tavola, il cambio di stagione si traduce in un invito a privilegiare la qualità alla quantità. Via libera a verdura di stagione a volontà, soprattutto a foglia verde come spinaci, bietole e cavoli, ricchi di clorofilla e magnesio, minerali preziosi per sostenere l’energia. Introduciamo fonti di fibra solubile e insolubile come cereali integrali, semi di lino e legumi, che non solo regolarizzano la funzione intestinale ma nutrono il microbioma, quel fondamentale ecosistema batterico che influenza il nostro umore, il sistema immunitario e l’assorbimento dei nutrienti. Non demonizziamo i grassi, ma scegliamo quelli buoni: un filo di olio extravergine d’oliva a crudo, una manciata di noci o semi di zucca, un avocado. Sono fondamentali per l’assorbimento delle vitamine liposolubili e per la salute del sistema nervoso, che dovrà rimettersi in moto. Proteine magre, come quelle del pesce azzurro, delle uova biologiche o del pollo, forniscono aminoacidi essenziali per la riparazione dei tessuti e la produzione di neurotrasmettitori.
Questo approccio nutrizionale, lungi dall’essere una dieta restrittiva, è un modo per riabituare il palato ai sapori autentici del cibo, fornendo al corpo il carburante pulito di cui ha bisogno per funzionare senza intoppi.
Questo rinnovato equilibrio alimentare è il pilastro su cui costruire la seconda, fondamentale componente del nostro rientro: la routine. La parola stessa può evocare un senso di costrizione, ma in realtà, dal punto di vista neurobiologico, una routine solida è uno strumento di liberazione. Il nostro cervello è una macchina avida di energia e, per risparmiarla, adora l’automatismo e quando stabiliamo rituali precisi per le azioni quotidiane, come l’orario in cui ci svegliamo, mangiamo o andiamo a dormire, creiamo dei binari neurali che permettono a quelle attività di svolgersi con il minimo sforzo cosciente, liberando risorse mentali per la creatività, la soluzione di problemi e le decisioni importanti.
Settembre è il momento tradizionale per le pulizie di fine estate, ma possiamo andare oltre il semplice riordino, dedicando del tempo a organizzare il nostro ambiente, che si tratti della scrivania, dell’armadio o della cucina. Uno spazio ordinato, funzionale e piacevole alla vista riduce notevolmente il carico cognitivo e lo stress sottocutaneo generato dal dover cercare le cose o dal sentirsi circondati dal caos. Allo stesso modo, possiamo applicare un “riordino” anche alle nostre fonti di informazione e alle nostre relazioni digitali: disiscriviamoci da newsletter che non leggiamo più, silenziamo chat di gruppo che generano solo rumore, e prendiamo consapevolezza di quanto tempo dedichiamo a scrollare passivamente sui social. Quel tempo riconquistato è tempo che possiamo reinvestire in attività rigeneranti, in hobby trascurati o semplicemente nel dolce far niente, un’arte che dovremmo riscoprire.
Prepararsi per settembre, quindi, non significa caricarsi di ansia da prestazione per un rientro perfetto; significa invece ascoltarsi con benevolenza, riconoscere i bisogni del proprio corpo e della propria mente dopo un periodo di diverso ritmo, e accompagnarli con gesti semplici verso una nuova normalità, con l’obiettivo di costruire una vita più equilibrata, energica e resiliente.