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Mappatura dei nei: perché e importante farla?

Mappatura dei nei: perchè e importante farla?

nei sono spesso considerati segni distintivi di bellezza, ma la loro importanza va ben oltre l'aspetto estetico. Ogni neo racconta una storia sulla tua pelle, e la mappatura di questi segni è come decifrare un libro sulla tua salute dermatologica.

Scopriamo insieme perché la mappatura dei nei è un viaggio essenziale per la prevenzione e il benessere.

La mappatura dei nei è una pratica che coinvolge la registrazione e l'osservazione sistematica dei nei presenti sulla pelle di una persona. Questo processo è generalmente effettuato da professionisti della salute, come dermatologi, medici di medicina generale o altri esperti in campo dermatologico.

La mappatura dei nei può includere:

  1. Registrazione dettagliata: Il medico registrerà dettagli specifici relativi a ciascun neo, come la forma, il colore, la dimensione e la presenza di peli. Queste informazioni servono da base di riferimento per future valutazioni.
  2. Fotografie: La documentazione fotografica dei nei è una pratica comune nella mappatura. Le immagini forniscono un registro visivo nel tempo, consentendo una comparazione accurata per identificare eventuali cambiamenti.
  3. Posizione sulla pelle: La posizione precisa di ciascun neo è annotata su una mappa corporea, che può essere un disegno schematizzato del corpo umano o un registro digitale. Questo aiuta a identificare facilmente i nei durante le visite successive.
  4. Valutazione del rischio: I professionisti della salute valutano il rischio dei nei sulla base di diversi fattori, come la simmetria, i margini, il colore e le dimensioni. Questa valutazione aiuta a determinare se un neo potrebbe essere sospetto e richiedere un'ulteriore indagine o rimozione.
  5. Monitoraggio nel tempo: La mappatura dei nei è un processo in continua evoluzione. Con visite regolari, i professionisti possono monitorare eventuali cambiamenti nei nei, identificare nuove formazioni e apportare aggiornamenti alle informazioni esistenti.

La mappatura dei nei, in sostanza, consente di identificare eventuali cambiamenti precoci nella forma, dimensione o colore. Questi cambiamenti potrebbero essere indicatori di potenziali problemi dermatologici, tra cui il rischio di sviluppare il melanoma, il tipo di cancro della pelle più pericoloso.

Prevenire, insomma, è meglio che curare, e la mappatura dei nei offre una strategia proattiva. Il monitoraggio periodico dei nei consente di rilevare eventuali variazioni e intervenire tempestivamente, riducendo il rischio di complicanze e migliorando le possibilità di trattamento efficace.

La mappatura dei nei dovrebbe essere condotta con la guida di un dermatologo esperto. Una consultazione professionale garantisce una valutazione accurata dei nei, aiutando a distinguere tra quelli benigni e quelli che richiedono un'attenzione più approfondita.

Con il passare del tempo, la tua pelle cambierà, e i tuoi nei evolveranno. Accogliere questi cambiamenti come parte del processo naturale è fondamentale. La mappatura regolare diventa così un rituale di prevenzione , che ti permette di essere più consapevole dei cambiamenti dei tuoi nei.

In conclusione, la mappatura dei nei è una pratica che mette la tua salute dermatologica in prima linea. Non solo contribuisce a identificare precocemente potenziali rischi, ma promuove un approccio di prevenzione che può fare la differenza nel tuo benessere a lungo termine.

 

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Omocisteina Alta: cos'è e perché è cosi importante

L’omocisteina è un amminoacido solforato (ovvero, contenente zolfo) presente nelle cellule del nostro organismo. 

I livelli di omocisteina nel sangue non devono essere troppo elevati per non causare problemi di salute. Scopriamo le cause dell’iperomocisteinemia e perché è importante tenerla sotto controllo.

Proprio come il colesterolo, l'omocisteina alta non provoca disturbi particolari ma viene considerata un "killer silente": valori elevati di questo aminoacido (iperomocisteinemia) sono stati infatti messi in relazione ad un aumento del rischio di sviluppare molteplici malattie cardiovascolari anche gravi, quali arteriosclerosi, embolie, infarto del miocardio, ictus cerebrale e trombosi.

Nelle persone sane l'omocisteina è subito trasformata nei suoi derivati essenziali grazie all'azione delle vitamine B6 e B12 e dei folati (acido folico). Se con l'alimentazione si assumono quantità insufficienti sia di queste vitamine che di acido folico, l'omocisteina si accumula nel sangue e può causare danni al sistema nervoso, a quello cardiovascolare, a quello visivo e perfino a quello osseo.

Quali rimedi adottare per abbassare i valori di questa sostanza? In generale ridurre i livelli di omocisteina nel nostro organismo è abbastanza semplice: si tratta di seguire piccoli e semplici consigli. Solitamente l’iperomociteinemia (valori elevati di omocisteina) indica uno stato di malnutrizione, una carenza di vitamina B12 e di folati (acido folico). Queste vitamine è importante integrarle nelle loro forme “metilate”, al fine di stimolare correttamente l’enzima deputato al metabolismo dell’omocisteina.

Gli studi hanno concordemente dimostrato che la somministrazione di folati o di una terapia multivitaminica riduce significativamente i livelli di omocisteina se non è causata da fattori genetici importanti o da altre patologie/fattori.
L’adeguamento alimentare di queste sostanze che risultano essere assunte in quantità carenti aiuta ad abbassare i livelli di omocisteina nel sangue. Il nostro corpo, infatti, non è in grado di sintetizzare autonomamente le vitamine del gruppo B ed è perciò importante assumerle con la dieta!
Ogni individuo dovrebbe assumere quotidianamente una quantità adeguata di queste sostanze per preservare il proprio stato di salute. In particolare, è molto importante il consumo quotidiano di verdura e in generale un’alimentazione a basso contenuto in carboidrati.

Inoltre gli integratori possono rivelarsi un’arma molto utile: La terapia con integrazione di vitamine del gruppo B è efficace in molte forme di iperomocisteinemia. Diverse vitamine del gruppo B, quali i folati, la metil-cobalamina (vitamina B12 in forma metilata), la piridossina (vitamina B6), la riboflavina (vitamina B2), la betaina e lo zinco fungono da cofattori nella trasformazione dell'omocisteina nei suoi derivati, risultando quindi sostanze essenziali per la riduzione dei livelli plasmatici di questa molecola dannosa per il nostro organismo.

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Come funziona la dieta intermittente?

Quando si parla di dieta del digiuno intermittente, non si sta parlando di “dieta” nel senso stretto della parola bensì di un “regime alimentare”.

Infatti, questo protocollo alimentare prevede di seguire un intervallo di tempo in cui si mangia alternandolo con un altro di digiuno. Questo approccio può variare per quanto concerne la durata delle due fasi e negli anni sono state avanzate molte proposte.

Il digiuno intermittente prevede l’alternanza di fasi di digiuno (o sottoalimentazione) lunghe dalle 16 alle 36 ore a fasi di alimentazione e può comprendere qualsiasi scelta di cibo (paleo, mediterraneo, vegan, vegetariano, zona e chi più ne ha più ne metta).

Quindi niente di particolare e sconvolgente, si aggiunge semplicemente qualche ora al digiuno notturno.

Il digiuno intermittente non ha durata precisa, puoi sfruttarlo come metodica sul lungo periodo ma anche solo per qualche volta a settimana. È chiaro che per digiuno non bisogna intendere giorni o settimane senza mangiare o con poche calorie, entreresti in uno stato di malnutrizione e non fisiologico: per digiuno si parla di periodo in termine di ore senza mangiare, come illustrato precedentemente.

Per chi è abituato a fare 5 o 6 pasti al giorno è difficile passare direttamente a tante ore senza mangiare: è necessario del tempo in cui, gradualmente, ti abitui a mangiare meno volte al giorno, ad esempio iniziando ad eliminare i pasti di metà mattina o pomeriggio.

Una volta raggiunto questo obbiettivo, puoi approcciare con più facilità al digiuno intermittente, in cui il numero di pasti è indifferente: l’importante è che venga mantenuto l’apporto calorico prestabilito e la finestra di alimentazione/digiuno.

Il digiuno imposta un nuovo assetto metabolico e ormonale e, quando ben calibrato, è vantaggioso: aumentano i livelli di GH, il dispendio energetico, la lipolisi e si riesce a mantenere un buon controllo della fame.

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Come prendersi cura dei propri capelli nei mesi invernali

Come prendersi cura dei propri capelli nei mesi invernali

Cuoio capelluto e capelli si stressano facilmente. In prima linea ci sono due "nemici giurati": i cambiamenti climatici e le variazioni di umidità.

In inverno lo sbalzo termico tra ambienti caldi e freddi e gli agenti atmosferici non fanno che aggravare questo problema. Come la pelle, i capelli iniziano a perdere idratazione e diventano più secchi e aridi finendo per indebolirsi con il rischio che aumenti la caduta (come già succede in autunno).

Perciò è fondamentale dare forza e sostegno alle chiome, sia dall’interno sia dall’esterno. Vediamo insieme come prendersi cura dei propri capelli nei mesi invernali:

  1. Prenditi cura del tuo cuoio capelluto

La combinazione di riscaldamento e clima gelido può eliminare l’idratazione dal cuoio capelluto, lasciandolo secco e desquamato. È quindi importante prendersi maggiormente cura della pelle del tuo cuoio capelluto durante questa stagione.

Prova unoscrub cutaneo , in grado di rimuovere le impurità e le cellule morte della pelle, rimuovendo le scaglie e lenendo il cuoio capelluto già dal primo utilizzo. Applicalo solo una volta alla settimana in sostituzione del tuo normale shampoo per mantenere il cuoio capelluto nutrito e idratato (senza doverti preoccupare di un eventuale eccesso sebo e capelli grassi).

  1. Evita di utilizzare ogni giorno strumenti caldi per la tua piega

Gli strumenti per caldi per realizzare la tua piega, come phon e piastre, sono tutti colpevoli di rendere i capelli secchi o di peggiorarne la situazione durante l’inverno. Le alte temperature di questi strumenti abbassano i livelli di idratazione dei capelli. In poche parole, fanno evaporare l’acqua lasciando le ciocche non protette da un’ulteriore perdita di idratazione. Più i capelli sono secchi, più diventano suscettibili alle doppie punte e alle rotture. Inoltre, i capelli disidratati tendono a perdere lucentezza.

  1. Cura i tuoi capelli con una maschera nutriente

Quando la neve ricopre il terreno e le giornate diventano corte, rilassati e coccolati con una maschera per capelli. Indipendentemente dalle condizioni in cui si trovano i tuoi capelli o dalla loro texture, l’applicazione settimanale di una maschera per capelli aiuterà a combattere le avversità invernali, lasciando le tue ciocche setose, lucide e sane.

  1. Non fare la doccia con acqua troppo calda o troppo fredda

Anche se potrebbe essere allettante farsi una bella doccia bollente quando fuori fa freddo, la temperatura  dell’acqua molto calda non avrà alcun beneficio per le tue ciocche. L’acqua calda può rimuovere quegli importantissimi oli naturali dal cuoio capelluto, lasciando le tue ciocche deboli e soggette a rotture. L’acqua calda può anche far sbiadire più velocemente qualsiasi trattamento del colore.

Ma anche l’acqua molto fredda può essere dannosa per i capelli.

Quindi, la cosa migliore da fare, è utilizzare l’acqua tiepida che sarà confortante e delicata sui capelli.

  1. Non indossare ogni giorno il cappello

Tutti noi amiamo indossare cappellini di lana, ma i tuoi capelli potrebbero non trovarli così confortevoli. Man mano che la testa si scalda sotto il cappello, i tuoi oli naturali diventano più fluidi, il che può creare ciocche unte. D’altra parte, se i tuoi capelli sono tendenzialmente secchi, alcuni tessuti possono renderli elettrici e ribelli.

Per evitare che ciò accada, assicurati che i tuoi capelli siano ben idratati. Una soluzione può proprio essere l’applicazione settimanale di una delle nostre maschere. E se ritieni di non poter uscire di casa senza il tuo comodo cappello, va bene! Quello che puoi fare è foderare la parte interna del cappello con della seta. Ciò ridurrà l’attrito e contribuirà a mantenere le ciocche lisce e prive di elettricità statica.

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Fermenti lattici: verità e falsi miti

Fermenti lattici: verità e falsi miti

La salute intestinale è fondamentale per mantenere nel tempo la salute e prevenire le malattie.

La superficie dell’intestino funge come una vera e propria barriera fisica, che previene l’adesione delle molecole indesiderate e dei microrganismi nocivi. D’altra parte la barriera funzionale è capace di discriminare tra i microrganismi “buoni” e quelli “cattivi”, oltre ad organizzare la risposta immunitaria e sostenere la tolleranza immunitaria nei confronti degli agenti innocui.

fermenti lattici sono dei preziosi alleati per la nostra flora batterica intestinale, contro le battaglie che quest'ultima combatte contro gli agenti patogeni.

I fermenti lattici probiotici sono un vero toccasana per l’organismo perché contribuiscono a ristabilire l’equilibrio intestinale e a rinforzare il sistema immunitario.

Con un’assunzione regolare di integratori a base di probiotici, inoltre, si accelera il metabolismo, migliora la digestione e diminuisce la tensione addominale dovuta all’assunzione di cibi che non vengono ben tollerati dallo stomaco.

Diverse ricerche hanno dimostrato che, aiutando a riportare in equilibrio la flora batterica intestinale, favoriscono l’eliminazione delle scorie e permettono di sgonfiare l’addome.

C’è un’età particolare in cui è maggiormente indicata l’assunzione di fermenti lattici?

Falso

L’assunzione di probiotici può essere utile ad ogni età: in età pediatrica o neonatale per mantenere l’equilibrio e il benessere intestinale in una fase della vita in cui possono essere frequenti le infezioni gastrointestinali o le alterazioni dell’alvo.

Nell’adulto e nell’anziano per ristabilire l'equilibrio intestinale compromesso da diverse cause quali ad esempio l'assunzione di antibiotici, lo stress, le variazioni della dieta e l’uso continuato di farmaci.

 

Nella donna in età adulta, in particolare, un corretto apporto di probiotici e fibra aiuta anche a prevenire gli squilibri intestinali che possono rendere più vulnerabili alle problematiche intime.

È bene sottolineare che non è sufficiente inserire i probiotici nella dieta e attendere che i chili in eccesso svaniscano da soli. Gli integratori alimentari possono dare un contributo fondamentale ma vanno sempre associati ad una dieta bilanciata e all’attività fisica praticata in maniera costante.

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Pelle del viso dopo le vacanze: ecco come trattarla

Dopo l’estate, è normale notare che la pelle manchi di elasticità e lucentezza.

L’esposizione ai raggi solari è uno dei fattori esterni che maggiormente influenza il modo in cui la nostra pelle invecchia. I raggi UVA sono in grado nel lungo periodo di alterare l’Elastina e il Collagene, causando stress ossidativo.

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Capelli rovinati dopo l’estate

Durante le vacanze estive, la nostra chioma soffre molto, soprattutto se maltrattata in spiaggia o in piscina. Ecco perché al rientro in città occorrono strategie e cure mirate.

Dopo qualche settimana di pausa, infatti, mentre noi ci rilassiamo e ci ricarichiamo di energia, i nostri capelli sono stressati e spenti a causa di salsedine, docce frequenti, esposizione ai raggi UV e per tali motivi tendono a spezzarsi o a cadere più facilmente in quanto sono indeboliti e sensibilizzati. Ma cosa fare allora? Ecco di seguito i nostri consigli su come riparare i capelli rovinati dopo l’estate:

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Scopri la body skincare perfetta in estate

L’estate è la stagione in cui sole e caldo mettono a dura prova l’idratazione della nostra pelle.

Specialmente in estate, infatti, è importante idratare la pelle, poiché la sudorazione maggiore e il sole, possono provocare maggiore secchezza.

Ecco quindi, i nostri consigli per una body skincare perfetta in estate:

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Perchè le zanzare sono più attratte da alcune persone che da altre?

Con l’arrivo della bella stagione, uno dei problemi con cui fare i conti sono le tanto odiate zanzare. Oltre alle zanzare, ci sono molti altri insetti urticanti che possono creare degli spiacevoli fastidi; andiamo allora a capire perché le zanzare sono più attratte da alcune persone che da altre

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Conosci la bevanda kombucha che sta spopolando in America?

Kombucha: la bevanda del momento. Ma di cosa si tratta? Questa bibita frizzante ed analcolica non è altro che un tè fermentato, ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo, parente di birra, kefir, yogurt e molti altri cibi fermentati ricchi di batteri “amici” dell’organismo.

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