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Settembre in arrivo, come prepararsi?

04/09/2025

L’aria comincia a farsi più fresca, le giornate iniziano ad accorciarsi e quel senso di sospensione dalle regole, tipico delle vacanze, inizia a sbiadire. Settembre, infatti, è un vero e proprio spartiacque emotivo e fisiologico, un capodanno personale che ci invita a voltare pagina. È il momento ideale, forse il più potente di tutto l’anno, per gettare le basi per un autunno energico, produttivo e in piena salute. Ma come affrontare questa transizione senza subirla? Come trasformare il naturale ritorno alla routine in un’opportunità di rinnovamento consapevole? La risposta non risiede in drastiche rivoluzioni o in elenchi di propositi irraggiungibili, ma in una serie di piccoli, intelligenti accorgimenti che agiscono in sinergia, assecondando la saggezza del nostro corpo e preparando la mente alle nuove sfide.

Partiamo da un concetto spesso frainteso e commercializzato, quello del detox. In ambito medico, la parola disintossicazione assume un significato ben preciso e spesso legato a situazioni cliniche. Il nostro organismo, per fortuna, è già dotato di un sistema di depurazione sofisticatissimo e incessantemente al lavoro: il fegato, i reni, i polmoni, la pelle e l’intestino formano una squadra il cui unico compito è processare, neutralizzare ed eliminare le scorie metaboliche e le tossine con cui entriamo in contatto. Il vero “detox” di settembre, quindi, non ha a che fare con digiuni pericolosi o con succhi miracolosi, ma con l’atto profondamente gentile di alleggerire il carico di lavoro di questi organi, togliendo ciò che li appesantisce e fornendo loro i nutrienti migliori per operare al massimo dell’efficienza.

Dopo mesi di alimentazione spesso più libera, ricca di grassi saturi, zuccheri semplici, alcool e cibi processati, il primo gesto di cura è reidratare il corpo in profondità. L’acqua permette ogni reazione biochimica, il mezzo di trasporto dei nutrienti e il veicolo principale per l’eliminazione delle scorie. Iniziamo la giornata con un grande bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, magari con una spremuta di limone fresco che, oltre a vitamina C, stimola delicatamente la produzione di bile e la motilità intestinale.

Rendiamo l’acqua la nostra bevanda principale, riducendo drasticamente le bibite zuccherate e limitando caffè e alcool, che hanno effetto diuretico e possono contribuire a disidratare.

A tavola, il cambio di stagione si traduce in un invito a privilegiare la qualità alla quantità. Via libera a verdura di stagione a volontà, soprattutto a foglia verde come spinaci, bietole e cavoli, ricchi di clorofilla e magnesio, minerali preziosi per sostenere l’energia. Introduciamo fonti di fibra solubile e insolubile come cereali integrali, semi di lino e legumi, che non solo regolarizzano la funzione intestinale ma nutrono il microbioma, quel fondamentale ecosistema batterico che influenza il nostro umore, il sistema immunitario e l’assorbimento dei nutrienti. Non demonizziamo i grassi, ma scegliamo quelli buoni: un filo di olio extravergine d’oliva a crudo, una manciata di noci o semi di zucca, un avocado. Sono fondamentali per l’assorbimento delle vitamine liposolubili e per la salute del sistema nervoso, che dovrà rimettersi in moto. Proteine magre, come quelle del pesce azzurro, delle uova biologiche o del pollo, forniscono aminoacidi essenziali per la riparazione dei tessuti e la produzione di neurotrasmettitori.

Questo approccio nutrizionale, lungi dall’essere una dieta restrittiva, è un modo per riabituare il palato ai sapori autentici del cibo, fornendo al corpo il carburante pulito di cui ha bisogno per funzionare senza intoppi.

Questo rinnovato equilibrio alimentare è il pilastro su cui costruire la seconda, fondamentale componente del nostro rientro: la routine. La parola stessa può evocare un senso di costrizione, ma in realtà, dal punto di vista neurobiologico, una routine solida è uno strumento di liberazione. Il nostro cervello è una macchina avida di energia e, per risparmiarla, adora l’automatismo e quando stabiliamo rituali precisi per le azioni quotidiane, come l’orario in cui ci svegliamo, mangiamo o andiamo a dormire, creiamo dei binari neurali che permettono a quelle attività di svolgersi con il minimo sforzo cosciente, liberando risorse mentali per la creatività, la soluzione di problemi e le decisioni importanti.

Settembre è il momento tradizionale per le pulizie di fine estate, ma possiamo andare oltre il semplice riordino, dedicando del tempo a organizzare il nostro ambiente, che si tratti della scrivania, dell’armadio o della cucina. Uno spazio ordinato, funzionale e piacevole alla vista riduce notevolmente il carico cognitivo e lo stress sottocutaneo generato dal dover cercare le cose o dal sentirsi circondati dal caos. Allo stesso modo, possiamo applicare un “riordino” anche alle nostre fonti di informazione e alle nostre relazioni digitali: disiscriviamoci da newsletter che non leggiamo più, silenziamo chat di gruppo che generano solo rumore, e prendiamo consapevolezza di quanto tempo dedichiamo a scrollare passivamente sui social. Quel tempo riconquistato è tempo che possiamo reinvestire in attività rigeneranti, in hobby trascurati o semplicemente nel dolce far niente, un’arte che dovremmo riscoprire.

Prepararsi per settembre, quindi, non significa caricarsi di ansia da prestazione per un rientro perfetto; significa invece ascoltarsi con benevolenza, riconoscere i bisogni del proprio corpo e della propria mente dopo un periodo di diverso ritmo, e accompagnarli con gesti semplici verso una nuova normalità, con l’obiettivo di costruire una vita più equilibrata, energica e resiliente.

 

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Fermenti lattici e probiotici: perché non devono mancare in estate

29/08/2025

L’estate è un periodo in cui il nostro organismo viene messo a dura prova da diversi fattori che possono alterare l’equilibrio del nostro intestino. Tra sbalzi di temperatura, cambiamenti nell’alimentazione, maggiore esposizione a germi e un’idratazione spesso insufficiente, il nostro microbiota intestinale, quella complessa comunità di batteri buoni che lavora per mantenerci in salute, rischia di subire contraccolpi significativi. Ecco perché i fermenti lattici e i probioticidiventano alleati indispensabili in questi mesi, non solo per chi già soffre di sensibilità digestive, ma per tutti.


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Punture di insetti nei bambini? Ecco come proteggerli

27/08/2025

Le giornate all’aria aperta sono un toccasana per i bambini: correre nei prati, esplorare il giardino o giocare al parco sono attività che stimolano la loro curiosità e li aiutano a crescere sani. Ma con l’arrivo della bella stagione, arrivano anche gli ospiti meno graditi, ossia gli insettiZanzare, api, vespe, zecche e pappataci possono trasformare un pomeriggio spensierato in un’esperienza fastidiosa, se non addirittura pericolosa. Come genitore, è normale preoccuparsi, ma con le giuste precauzioni è possibile proteggere i più piccoli senza rinunciare al divertimento. In che modo=

La prima linea di difesa è la prevenzione. Gli insetti sono attratti da profumi intensi, colori vivaci e aree umide, quindi è bene evitare di applicare creme o shampoo troppo profumati sulla pelle dei bambini. Optare per abiti chiari e coprenti, soprattutto al tramonto quando zanzare e pappataci sono più attivi, è sicuramente una strategia vincente e se si pianifica una gita in campagna o al lago, meglio vestire il piccolo con maniche lunghe e pantaloni, preferibilmente in tessuti leggeri e traspiranti per evitare che sudore e calore lo rendano un bersaglio ancora più appetibile.

repellenti sono un alleato prezioso, ma vanno scelti con attenzione. Non tutti i prodotti in commercio sono adatti alla pelle delicata dei bambini, soprattutto sotto i due anni di età. I principi attivi più sicuri ed efficaci sono il picaridin e l’IR3535, mentre quelli a base di DEET vanno usati con moderazione e solo su bambini più grandi, seguendo scrupolosamente le indicazioni del pediatra. Applicate il repellente solo sulle zone esposte, evitando mani, occhi e bocca, e riponetelo sempre fuori dalla portata dei piccoli per evitare ingestioni accidentali.

Anche l’ambiente gioca un ruolo cruciale e spesso, è utile installare zanzariere alle finestre e utilizzare piante aromatiche come citronella, lavanda e basilico, che agiscono come repellenti naturali. Per le serate all’aperto, candele alla citronellao diffusori a ultrasuoni possono tenere lontani gli insetti senza ricorrere a spray chimici. Attenzione, poi, anche all’acqua stagnante: i sottovasi, i secchi lasciati in giardino e persino le piccole pozzanghere sono l’habitat ideale per le zanzare, che vi depongono le uova.

Nonostante tutte le precauzioni, può capitare che un insetto riesca a pungere. In quel caso, è importante riconoscere la reazione cutanea e intervenire tempestivamente. Le punture di zanzara si manifestano con bolle rosse e pruriginose, mentre quelle di api e vespe possono causare dolore immediato e gonfiore più marcato. Se il bambino non è allergico, basta applicare del ghiaccio per ridurre l’infiammazione e una crema al cortisone (sotto consiglio medico) per alleviare il fastidio. Attenzione però ai segnali d’allarme: difficoltà respiratorie, gonfiore al volto o alla gola, e un malessere generale possono indicare una reazione allergica, che richiede un intervento medico urgente.

Le zecche, invece, meritano un discorso a parte. Questi parassiti, sempre più diffusi anche nelle aree urbane, possono trasmettere malattie come la borreliosi di Lyme. Se si nota una zecca attaccata alla pelle, è fondamentale rimuoverla con una pinzetta sterile, afferrandola il più possibile vicino alla testa e tirando con delicatezza senza schiacciarla. Dopo la rimozione, disinfettate la zona e monitoratela con attenzione: se compare un alone rossastro a forma di bersaglio o il bambino sviluppa febbre, è necessario consultare subito il medico.

Infine, educare i bambini a riconoscere i pericoli senza spaventarli è fondamentale. Insegnare loro a non avvicinarsi a nidi di vespe, a non camminare scalzi sull’erba e a non toccare insetti sconosciuti li aiuterà a sviluppare un istinto di prudenza che li proteggerà anche in futuro.

La maggior parte delle reazioni da puntura sono lievi e gestibili con piccoli accorgimenti. L’importante è mantenere la calma, intervenire con metodo e, in caso di dubbi, rivolgersi sempre al pediatra, perché la salute dei bambini viene prima di tutto, ma non deve diventare un limite alla loro voglia di scoperta e avventura.



 

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Come proteggere i capelli da sole e salsedine

09/06/2025

Come proteggere i capelli da sole e salsedine

Con l’arrivo della bella stagione, la protezione dei capelli parte da scelte pratiche, come il taglio e l’acconciatura: optare per un taglio semplice, che non richieda continui interventi di styling, può ridurre notevolmente lo stress a cui i capelli vengono sottoposti. I tagli corti, inoltre, permettono di evitare l’uso frequente del phon e favoriscono l’asciugatura naturale all’aria aperta, mentre, per chi preferisce mantenere una chioma lunga, è preferibile puntare su acconciature morbide, come chignon bassi o semi-raccolti.

L’obiettivo è evitare trazioni che possano indebolire il capello, specialmente in un periodo in cui è già messo a dura prova da sole e salsedine.

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Come riconoscere il proprio fototipo ?

26/05/2025

Come riconoscere il proprio fototipo?

La pelle di ognuno di noi reagisce in modo diverso all’esposizione solare in base a specifiche caratteristiche che, prese insieme, definiscono il proprio fototipo, ovvero un sistema di classificazione che tiene conto del colore dell’incarnato, degli occhi e dei capelli, e determina la capacità della pelle di abbronzarsi o di scottarsi. Comprendere a quale fototipo si appartiene permette, quindi, di scegliere la protezione solare più adatta, prevenendo danni cutanei immediati e a lungo termine.

Qual è il tuo fototipo?

I fototipi vengono suddivisi in sei categorie, che vanno dalla pelle più chiara e sensibile a quella più scura e resistente ai raggi solari.

  • Fototipo 1: caratterizzato da carnagione molto chiara, spesso con lentiggini, occhi chiari (azzurri o verdi) e capelli biondi o rossi. In questi casi, la pelle tende a scottarsi sempre e non riesce quasi mai ad abbronzarsi.

  • Fototipo 2: pelle chiara con occhi chiari o scuri e capelli biondi o castani. Anche se soggetta a scottature, può raggiungere una leggera abbronzatura con una certa gradualità.

  • Fototipo 3: la pelle è chiara ma più resistente, a volte olivastra, con occhi e capelli castani. Riesce ad abbronzarsi progressivamente, anche se può incorrere in lievi scottature.

  • Fototipo 4: presenta una pelle naturalmente olivastra o marrone chiaro, con occhi e capelli scuri. Questo tipo di pelle tende a scottarsi raramente e si abbronza facilmente.

  • Fototipo 5: la carnagione è scura, con occhi e capelli molto scuri. Le scottature sono poco frequenti e l’abbronzatura è profonda e uniforme.

  • Fototipo 6: corrisponde a una pelle nera, che non si scotta quasi mai e si abbronza con grande facilità.

Come scegliere la protezione giusta?

La scelta del un prodotto solare giusto dovrebbe sempre partire proprio dalla conoscenza del fototipo, tenendo conto del SPF (Sun Protection Factor) che indica il livello di protezione contro i raggi UVB, principali responsabili delle scottature.

Le persone con fototipo 1 o 2 hanno bisogno di protezioni molto alte, con SPF pari o superiore a 50, ai quali è fondamentale affiancare misure protettive aggiuntive come cappelli a tesa larga, occhiali da sole e indumenti leggeri ma coprenti. Per chi appartiene ai fototipi 3 e 4, invece, una protezione medio-alta, compresa tra SPF 30 e 50, risulta generalmente efficace per ottenere una buona abbronzatura, pur mantenendo alta la difesa dai danni solari. I fototipi 5 e 6, pur avendo una pelle più resistente, non possono fare a meno della protezione: un SPF tra 15 e 30 aiuta a prevenire problematiche come l’invecchiamento precoce della pelle e l’iperpigmentazione.

È importante ricordare che la protezione deve essere ampio spettro, ovvero efficace sia contro i raggi UVB che contro quelli UVA (indicato da un simbolo circolare sulla confezione), e deve essere riapplicata ogni due ore, soprattutto dopo il bagno o l’attività fisica intensa.

Se vuoi approfondire l’argomento oppure porre qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

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Gli errori più comuni di chi vuole aumentare la massa muscolare

19/09/2022

Nell’intento di aumentare la propria massa muscolare, tanti sportivi riescono ad ottenere obbiettivi mentre altri puntualmente falliscono o raggiungono risultati insoddisfacenti. Allenamento, alimentazione e riposo sono i tre aspetti da considerare per guadagnare muscoli, ma le variabili in gioco sono tante. Vediamo, allora, quali sono gli errori più comuni da evitare se si vuole aumentare la massa muscolare:

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Soluzioni per dolore articolare

07/09/2022

Dolore diffuso e profondo alle ginocchia, ai polsi, alla schiena e al collo, movimenti limitati, gonfiore: sono tutti sintomi di possibili dolori articolari, disturbi molto frequenti soprattutto con l’arrivo del freddo e dell’umidità.

Il dolore alle articolazioni colpisce tante persone, non solo gli anziani, e si rivela spesso frustrante perché impedisce, o rende difficile, svolgere alcune normali attività. Vediamo insieme qualche soluzione efficace:

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